Urna
argentea contenente le reliquie dei Santi
Giusto e Compagni |
Le reliquie sono poste in una cassa lignea argentata con quattro "cristalli" che ne permettono la visione.Da un atto notarile, datato 1 dicembre 1784, ritrovato da Padre Giovanni Liotta, si ha la conferma del nome dell'autore della cassa d'argento, che era stata commissionata per contenere le venerande reliquie all'argentiere palermitano Don Ignazio Richichi. Il maestro dovette iniziare l'opera nel 1783. A Palermo la famiglia degli argentieri Richichi, inserita nella maestranza degli orafi e argentieri della citta', e' attiva e fiorente nella seconda meta' del XVIII secolo. Nella cassa si trovano incise le seguenti iscrizioni relative ai committenti: 1) ADIUNTE ECCEL.MO DOMINO D.EMANUELE BONANO MISILMERI DUCE; 2) ARCHIPT. SD.ANTONINUS GALLUZZO GOBER. R D. IGNATIUS RAIMONDI SUMPTIBUS POPULI PESO LIB.28 7.6, 1784; 3) INDUSTRIA DEP. D. GAETANI BONANNO ET D. GAETANI DI PISA; 4) sul retro della statuetta posta alla sommita' dell'urna: IMAGO HEC MUNIFICENTIA IOACHIM GIACONIA SANTINI MISTRETTE. L'opera reca due stemmi con le insegne araldiche delle famiglie Del Bosco, Bonanno e Pignatelli.L'8 aprile del 1993 l'urna viene rubata da ignoti e le reliquie vengono provvisoriamente custodite in una urna lignea con vetri preparata dallo scultore Filippo Caporrimo. Il 10 Marzo 1994 il Comando dei Carabinieri di Palermo, Nucleo Tutela Patrimonio Artistico, comunica di aver ritrovato l'arca. Il 16 giugno 1994 l'urna viene consegnata al Sac. Giovanni Liotta, parroco della chiesa Madre. Il 24 Aprile 1996 il Card. Salvatore Pappalardo, Arcivescovo di Palermo, autorizza la ricognizione canonica delle Reliquie confermando che i resti appartengono a piu' persone ( i compagni)Il 25 Agosto 1996 l'Arca, debitamente restaurata con il contributo dell'Amministrazione Comunale di Misilmeri, dagli artigiani palermitani Antonino Amato, Benedetto Gelardi e dal Prof. Gaetano Correnti, dopo aver riaccolto le Reliquie dei Santi Giusto e Compagni, viene chiusa. L'Arcivescovo di Palermo sua Ecc. Mons. Salvatore De Giorgi vi appone i sigilli e l'urna viene deposta nell'abitacolo della cappella convenientemente restaurato.
Fonte: San Giusto, patrono di Misilmeri - Liotta, Dadea, Di Natale |