|
Intitolata a San Giovanni Battista, fu restaurata in varie fasi ma sicuramente una delle opere di restauro piu' importante fu quella della facciata nel 1883. Infatti, dopo un sopraluogo di un ingegnere della provincia, si pote' constatare che la primitiva facciata, per difetto di fondazione e filtrazione d'acqua, presentava lesioni un po' dovunque. Era necessario quindi abbatterla e rifarne una nuova e l'incarico fu affidato a due ingegneri misilmeresi: Giuseppe Landolina e Pietro Raccuglia. Oggi e' il monumento per eccellenza di Misilmeri. La sua ampia scalinata e il frontone principale con rosone a raggiera , voluti dal sindaco Pietro Scozzari alla fine del secolo scorso, conferiscono rigore e sontuosita' alla piazza principale.
Vi si accede alzando i bulloni di ottone delle 3 lastre di
marno del pavimento al centro della navata. Alzandolo ci troviamo di fronte alla
prima rampa di scale di detto sotterraneo e, scendendo, troviamo una stanzetta
che fino al 1866 funziono' da " scolatore" per l'essiccazione
dei cadaveri. La Madrice e' ricca di preziosi ed artistici quadri e statue. Tra questi, di notevole interesse artistico sono una pregiata pala d'altare raffigurante l'Immacolata e un dipinto su ardesia ritraente la Via Crucis, entrambi realizzati da Vito D'Anna (1720-1769) rispettivamente nel 1768 e nel 1767. Degne di particolare attenzione risultano essere una pregevole urna d'argento contenente reliquie di San Giusto, attribuibile a Pietro Novelli (1603-1647) e diverse statue in legno del diciottesimo secolo tra le quali spicca, per l'ottima fattura, l'Immacolata di Pietro Marabitti (1734).
|
|